Ci meritiamo una strigliata europea sulla concorrenza tradita C’è un giudice a Bruxelles? Se c’è, il governo italiano dovrà presto ripensare il suo piano di salvataggio di Alitalia. La partecipazione “spintanea” di Poste e banche all’aumento di capitale costituisce infatti un aiuto di stato probabilmente illegale. Essa è figlia, sul piano ideologico, del genere di “riflusso statalista” contro cui mette in guardia l’appello pubblicato ieri sul Foglio. Su un terreno più prosaico, dietro ci sono un po’ di capitalismo relazionale, e molta soggezione politica verso i veri azionisti di riferimento di Alitalia, cioè i sindacati. Gli aiuti di stato falsano il gioco del mercato, riducendo il benessere sociale. Carlo Stagnaro 17 OTT 2013
Perché su Alitalia è meglio non fare nulla, consigli a Letta Caro premier Enrico Letta, su Alitalia faccia una cosa che nessuno ha osato fare mai: niente. Non convochi riunioni, non cerchi cavalieri, non pietisca dall’Eni un po’ di jet fuel fuori sacco. Se ne impipi, serenamente. Prima delle privatizzazioni del 2008, Alitalia era riuscita ad accumulare perdite stratosferiche: solo durante le lunghe doglie che hanno portato alla sua fuoriuscita dal perimetro pubblico, tra il 2006 e il 2008, ha contabilizzato un passivo pari a 1,8 miliardi di euro. Poi il gruppo ha attraversato la rocambolesca fase del Piano Fenice, dove tra bad company, cassa integrazione, prepensionamenti, costi impliciti delle rotte in monopolio, il paese ha dovuto impegnare una somma stimata da Ugo Arrigo e Andrea Giuricin attorno ai 7 miliardi di euro nel quinquennio 2008-2013. Carlo Stagnaro 09 OTT 2013
Così il “taglia bollette” rischia di metterci le mani in tasca Da qualche tempo si è fatta strada un’idea curiosa sui prezzi dell’energia: che se ti indebiti di più, spendi di meno. Questo ragionamento, fatto entusiasticamente proprio dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, almeno secondo le bozze di un decreto circolate finora, è uno straordinario esempio di come si possa partire da una diagnosi corretta per arrivare a una cura sbagliata. I passaggi logici sono più o meno questi: l’elevato costo dell’energia elettrica è una zavorra per la competitività delle imprese italiane; le cause sono molteplici, ma negli ultimi anni ha acquisito un’importanza crescente il peso dei sussidi alle fonti rinnovabili. Carlo Stagnaro 18 SET 2013
Quegli errori dietro la polemica facile contro la deregulation La liberalizzazione dell’energia è fallita? Ne hanno dato il triste annuncio i giornali italiani, raccontando i contenuti dell’indagine conoscitiva sulle condizioni di vendita di elettricità e gas resa pubblica dall’Autorità per l’energia nel pieno della calura ferragostana. E’ passato, grosso modo, il seguente messaggio: secondo il regolatore, le offerte sul mercato libero sono più care rispetto alle condizioni del servizio di tutela, quello riservato ai piccoli clienti che, non avendo scelto un proprio fornitore, vengono approvvigionati a prezzi decisi dal regolatore stesso. In particolare, lo sprovveduto cliente elettrico paga al perfido operatore il 13 per cento più del necessario, mentre il consumatore gas se la cava con un sovrapprezzo del 2 per cento. Carlo Stagnaro 23 AGO 2013
Voglia di riforme saltami addosso Il 5 agosto 2011 il governo italiano riceveva una lettera dalla Bce, nella quale venivano indicate le riforme necessarie a ristabilire la fiducia nel nostro paese e le condizioni per tornare a crescere. Qui si valuta lo stato di attuazione della lettera. Purtroppo il bilancio è deludente. Abbiamo perso due anni preziosi. Due anni fa, il presidente del Consiglio italiano – allora Silvio Berlusconi – riceveva una lettera firmata da Jean-Claude Trichet (presidente uscente della Banca centrale europea) e Mario Draghi (a fine mandato come governatore di Bankitalia, numero 1 in pectore dell’Eurotower). Carlo Stagnaro 18 AGO 2013
Privatizzare è bello di per sé, non per sdebitarsi o per abbassare le tasse: fa arretrare lo stato inefficiente Grande è la confusione sotto il cielo delle privatizzazioni: la situazione non è per niente buona. La domanda fondamentale, di fronte a un progetto di riduzione del perimetro dello stato, è perché lo si fa. Dalla risposta derivano il cosa, il come e il quando. Le generiche indicazioni del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e del presidente del Consiglio, Enrico Letta, si sono subito scontrate con le prevedibili opposizioni, anche in seno al governo (i ministri del Pd Stefano Fassina e Flavio Zanonato). Carlo Stagnaro 02 AGO 2013
Muro antiliberale Il ministro Zanonato ha tante idee e nient’affatto sviluppiste su privatizzazioni e spesa pubblica Il commitment politico è cruciale per il buon esito delle privatizzazioni. E’ una delle principali conclusioni del rapporto Ocse sulle privatizzazioni italiane degli anni Novanta. Quel rapporto, il ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, non deve averlo letto con grande attenzione. Lo si capisce dalla molto esplicita intervista concessa ieri ad Antonella Baccaro sul Corriere della Sera: “Per non disperdere il patrimonio delle grandi imprese italiane, come ad esempio Alitalia e Telecom, mi chiedo se l’ipotesi di un intervento della Cassa depositi e prestiti non possa essere valutata”. E ancora: “Io mi batterò perché non si svendano aziende strategiche perdendo quote di mercato. Lo Prete Uno spettro s’aggira per l’Italia (da troppi anni), la spending review Carlo Stagnaro 02 LUG 2013
Tutte le ragioni liberiste per preservare l’Imu sulla prima casa Caro presidente Enrico Letta, non si faccia indurre in tentazione: lasci stare l’Imu sulla prima casa. L’Imu è una tassa giusta, se mai una tassa può essere giusta; e comunque risponde a esigenze che difficilmente possono essere accomodate, con altrettanta efficacia, da un tributo diverso. Partiamo dai numeri. Nel 2012, l’Imu ha prodotto un gettito di 23,7 miliardi di euro, di cui circa 4 dalle prime case (contro i 3,3 della vecchia Ici), 6,5 miliardi dagli immobili strumentali delle società e 5,2 da quelli delle imprese individuali. Il 35 per cento dei contribuenti ha versato meno di 200 euro, cioè ha potuto detrarre quanto pagato sull’abitazione principale. Carlo Stagnaro 26 APR 2013
Eccentrica di massa Il mondo è più libero e prospero anche grazie ai polli. Se gli inglesi non fossero ghiotti di chicken breast, Anthony Fisher non avrebbe fatto i soldi. Se non avesse fatto i soldi, non avrebbe potuto fondare l’Institute of Economic Affairs (Iea). Senza l’Iea, Arthur Seldon e Ralph Harris non avrebbero organizzato i seminari regolarmente frequentati, negli anni Settanta, da Margaret Thatcher, giovane e promettente leader di un disastrato Partito conservatore. Senza i valori e i princìpi e le idee di libero mercato che lì venivano predicati, forse Thatcher non sarebbe mai stata né la Signora di Ferro, né la più grande rivoluzionaria di tutti i tempi. Carlo Stagnaro 09 APR 2013
Il commento di Carlo Stagnaro Con la sua testardaggine ha fatto rinascere il capitalismo Siamo tutti figli della Lady di ferro il commento di William Ward Carlo Stagnaro 08 APR 2013