Caro Renzi, nel Sulcis c’è un bel banco di prova della sua novità Caro Matteo Renzi, la conversione in legge del decreto Destinazione Italia le darà un’ottima opportunità di dimostrare che non c’è differenza tra idea e azione. All’articolo 1, comma 12 il decreto apre le porte a una nuova ondata di sussidi per la realizzazione di una centrale a carbone, dotata di tecnologia per la cattura e il sequestro del carbonio, da localizzarsi “sul territorio del Sulcis Iglesiente, in prossimità del giacimento carbonifero”. Carlo Stagnaro 16 GEN 2014
Dio salvi la Regina, ultimo baluardo contro gli eurosussidi verdi Nessuno tocchi il sussidino. Otto ministri europei dell’Ambiente – tra cui quelli italiano (Andrea Orlando), tedesco e francese – hanno scritto una lettera alla Commissione europea chiedendo obiettivi vincolanti sulle energie rinnovabili. Nelle prossime settimane, Bruxelles dovrà infatti svelare il pacchetto energia e clima per il 2030, per dare seguito al cosiddetto 20-20-20. Le politiche in essere impongono, entro il 2020, la riduzione delle emissioni di CO2 del 20 per cento, una produzione verde pari al 20 per cento del consumo totale di energia, e un miglioramento dell’efficienza energetica del 20 per cento, rispetto al 1990. Carlo Stagnaro 09 GEN 2014
Matteo non sforare Si può sforare il 3 per cento e vivere felici? Ne sembra convinto il segretario del Pd, Matteo Renzi. “E’ evidente che si può sforare – ha detto ieri in una densa intervista a Stefano Feltri sul Fatto quotidiano – si tratta di un vincolo anacronistico”. Ha poi chiarito: “Se all’Europa proponi un deciso cambio delle regole del gioco, a partire dalle riforme costituzionali, con un risparmio sui costi della politica non solo simbolico, un Job act capace di creare interesse negli investitori internazionali, fai vedere che riparti da scuola, cultura e sociale, allora ti applaudono anche se sfori il 3 per cento”. Carlo Stagnaro 03 GEN 2014
Appunti liberisti per Fassina che non vuole tagliare la spesa La politica fiscale italiana è un pendolo tra il “vorrei ma non posso” e il “potrei ma non voglio”. Il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, con grande onestà intellettuale esprime una posizione diversa: “Non voglio quindi non posso”. Le sue tesi – contrastanti con le intenzioni del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, a tal punto da spingerlo ad avanzare l’ipotesi di dimissioni – le ha spiegate sull’HuffingtonPost.it. Leggi anche Banche aiutate da Letta (ma non troppo) chiedono soccorso Carlo Stagnaro 18 OTT 2013
Ci meritiamo una strigliata europea sulla concorrenza tradita C’è un giudice a Bruxelles? Se c’è, il governo italiano dovrà presto ripensare il suo piano di salvataggio di Alitalia. La partecipazione “spintanea” di Poste e banche all’aumento di capitale costituisce infatti un aiuto di stato probabilmente illegale. Essa è figlia, sul piano ideologico, del genere di “riflusso statalista” contro cui mette in guardia l’appello pubblicato ieri sul Foglio. Su un terreno più prosaico, dietro ci sono un po’ di capitalismo relazionale, e molta soggezione politica verso i veri azionisti di riferimento di Alitalia, cioè i sindacati. Gli aiuti di stato falsano il gioco del mercato, riducendo il benessere sociale. Carlo Stagnaro 17 OTT 2013
Perché su Alitalia è meglio non fare nulla, consigli a Letta Caro premier Enrico Letta, su Alitalia faccia una cosa che nessuno ha osato fare mai: niente. Non convochi riunioni, non cerchi cavalieri, non pietisca dall’Eni un po’ di jet fuel fuori sacco. Se ne impipi, serenamente. Prima delle privatizzazioni del 2008, Alitalia era riuscita ad accumulare perdite stratosferiche: solo durante le lunghe doglie che hanno portato alla sua fuoriuscita dal perimetro pubblico, tra il 2006 e il 2008, ha contabilizzato un passivo pari a 1,8 miliardi di euro. Poi il gruppo ha attraversato la rocambolesca fase del Piano Fenice, dove tra bad company, cassa integrazione, prepensionamenti, costi impliciti delle rotte in monopolio, il paese ha dovuto impegnare una somma stimata da Ugo Arrigo e Andrea Giuricin attorno ai 7 miliardi di euro nel quinquennio 2008-2013. Carlo Stagnaro 09 OTT 2013
Così il “taglia bollette” rischia di metterci le mani in tasca Da qualche tempo si è fatta strada un’idea curiosa sui prezzi dell’energia: che se ti indebiti di più, spendi di meno. Questo ragionamento, fatto entusiasticamente proprio dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, almeno secondo le bozze di un decreto circolate finora, è uno straordinario esempio di come si possa partire da una diagnosi corretta per arrivare a una cura sbagliata. I passaggi logici sono più o meno questi: l’elevato costo dell’energia elettrica è una zavorra per la competitività delle imprese italiane; le cause sono molteplici, ma negli ultimi anni ha acquisito un’importanza crescente il peso dei sussidi alle fonti rinnovabili. Carlo Stagnaro 18 SET 2013
Quegli errori dietro la polemica facile contro la deregulation La liberalizzazione dell’energia è fallita? Ne hanno dato il triste annuncio i giornali italiani, raccontando i contenuti dell’indagine conoscitiva sulle condizioni di vendita di elettricità e gas resa pubblica dall’Autorità per l’energia nel pieno della calura ferragostana. E’ passato, grosso modo, il seguente messaggio: secondo il regolatore, le offerte sul mercato libero sono più care rispetto alle condizioni del servizio di tutela, quello riservato ai piccoli clienti che, non avendo scelto un proprio fornitore, vengono approvvigionati a prezzi decisi dal regolatore stesso. In particolare, lo sprovveduto cliente elettrico paga al perfido operatore il 13 per cento più del necessario, mentre il consumatore gas se la cava con un sovrapprezzo del 2 per cento. Carlo Stagnaro 23 AGO 2013
Voglia di riforme saltami addosso Il 5 agosto 2011 il governo italiano riceveva una lettera dalla Bce, nella quale venivano indicate le riforme necessarie a ristabilire la fiducia nel nostro paese e le condizioni per tornare a crescere. Qui si valuta lo stato di attuazione della lettera. Purtroppo il bilancio è deludente. Abbiamo perso due anni preziosi. Due anni fa, il presidente del Consiglio italiano – allora Silvio Berlusconi – riceveva una lettera firmata da Jean-Claude Trichet (presidente uscente della Banca centrale europea) e Mario Draghi (a fine mandato come governatore di Bankitalia, numero 1 in pectore dell’Eurotower). Carlo Stagnaro 18 AGO 2013
Privatizzare è bello di per sé, non per sdebitarsi o per abbassare le tasse: fa arretrare lo stato inefficiente Grande è la confusione sotto il cielo delle privatizzazioni: la situazione non è per niente buona. La domanda fondamentale, di fronte a un progetto di riduzione del perimetro dello stato, è perché lo si fa. Dalla risposta derivano il cosa, il come e il quando. Le generiche indicazioni del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e del presidente del Consiglio, Enrico Letta, si sono subito scontrate con le prevedibili opposizioni, anche in seno al governo (i ministri del Pd Stefano Fassina e Flavio Zanonato). Carlo Stagnaro 02 AGO 2013